scrigno

leggere nuoce gravemente all'ignoranza

"Incertezze" di Nadia Zapperi

di Nadia Zapperi

Sto cercando di studiare Storia ma non riesco a concentrarmi neppure sul titolo del capitolo.
Poco distante da me, dietro a uno degli scaffali della biblioteca, intravedo la ragazza dei miei sogni. Capelli lunghi castano scuri, occhi neri, bocca perfetta.
Mi ha colpito al primo istante in cui l'ho vista, due settimane fa, all'ingresso della scuola."E` nuova - mi hanno riferito gli amici - viene dall'Emilia Romagna".
"Fantastico - ho pensato - gente solare e accogliente".
Solo oggi però ho avuto il coraggio di seguirla fino a qui. Il mio primo passo per iniziare a conoscerla. Anche se lei e` troppo bella per me.

Potrei avvicinarmi e chiederle cosa sta leggendo! Ma neppure ci conosciamo. Mi guarderebbe male perché l'ho distratta.
Allora, potrei presentarmi! Si, ok, e poi? Già mi vedo che mi avvicino e le dico: "Ciao, piacere, mi chiamo Angelo e tu?" Come minimo mi risponderebbe: "E a te cosa importa?".
Intanto la sto guardando. I miei amici dicono che il gioco degli sguardi è la carta vincente per capire se interessiamo o meno a qualcuna.
Lei sta alzando il viso dal libro. Mi sta guardando!!!Che vergogna! Abbasso subito gli occhi. Mi sento arrossire fino alle punte delle orecchie! Avrà di sicuro pensato che sono uno sciocco impertinente. Uno stupido.
Mi tengo la fronte con la mano, intanto provo a darle un'altra occhiata.
Com'è bella!
Lei alza di nuovo lo sguardo e lo incrociamo per un istante. Il tempo di sorriderle e si rimette di nuovo a leggere. Ha fatto una smorfia strana, come a dire: "ma che vuole quello li da me?". No, non ho speranze. Mi alzo e mi avvio verso l'uscita. Non valgo granché e lei si merita un uomo vero.

Cerco di studiare Letteratura ma non riesco. Poco distante da me, dietro allo scaffale della biblioteca, un ragazzo dagli occhi a cuore mi sta osservando da un po'.
Dentro di me sorrido. E` proprio carino quel tipo. Lo avevo già adocchiato il primo giorno di scuola. Vorrei che venisse qui con una scusa banale. Non so, magari a chiedermi cosa sto leggendo o a presentarsi. Gli risponderei volentieri. "Sto studiando Dante e mi chiamo Anna". Ma non si muove.
Provo ad alzare gli occhi mentre mi guarda. Ha abbassato lo sguardo ed e` diventato rosso pomodoro! Che tenero!.
Ora ci riprovo. Lo sento addosso che mi sta osservando da sotto il braccio. Gli accenno un sorriso mentre fingo di tornare a leggere. Ora verrà, me lo sento. Anzi, mi alzo e vado da lui!
Ma... ma dov'è sparito? Se n'è andato...

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