scrigno

leggere nuoce gravemente all'ignoranza

"Missione impossibile" di Nadia Zapperi

apparire, voce del verbo essere
di Nadia Zapperi
“Bel corpo, si…” “son più bella io…” intervenne una vocina lì di fianco interrompendo così il signore dalla faccia pallida, tutto vestito di blu con degli inquietanti buchi neri al posto degli occhi, che aveva parlato.
“Si,… bella tu! Pfui… ma ti sei vista? - rispose il Corpo – sei lì che sembri uno straccetto… Sporco per di più…”
“Per forza sono sporca, è colpa tua. Sei tu che non hai avuto cura di me”.
“Già – riprese il corpo – è colpa mia se tu ti macchi sempre ad ogni parolaccia o bisticcio o errore che commetto. E guarda lì che macchie… neanche avessi ucciso qualcuno…”.
“Son tutta sporca perché tu non mi hai mai dato retta. Te ne andavi in giro sculettando, con i tacchi alti, il trucco da diva, tutta bella infiocchettata, la vocina seducente e poi ti lamentavi, con parolacce ovvio, così mi macchiavo ancora di più, se l’uomo che avevi rimorchiato perché tanto ti piaceva, ti mollava dopo due incontri…”.
“Tu non è che mi venivi tanto in aiuto però…” disse il Corpo imbronciandosi.
“Per forza, mi hai mai chiesto qualcosa?”
“Perché c’è bisogno di chiedere a te vero? Sei sempre lì a dar giudizi, a pesare pro e contro su tutto. Dio, ti sento ancora… questo va bene, quest’altro no… e perché non fai così invece che cosà… Ma lasciami vivere! alla fine ti rispondevo…”
“Ed io ti ho lasciato vivere infatti e questo è il risultato… guardami… guardami!!!”
“Si, si , ti vedo ti vedo… Dio che brutta…”
“Allora la finite di litigare o no? – tuonò spazientito l’uomo con la faccia pallida – qui dobbiamo decidere dove vi devo portare. Non ho ordini precisi dall’alto. Quindi, su o giù?”
“Su, su” rispose il Corpo. “Conciata così… - interruppe la vocina – non mi faranno neppure entrare ed è tutta colpa tua” urlò infine rivolgendosi al Corpo.
“Non vorrai mica andar giù… fa troppo caldo dicono… io non sopporto il caldo lo sai”
“E dovevi pensarci prima magari….” rispose la vocina con tono sarcastico.
“Non puoi darsi una lavatina? Prima di salire? No?” chiese il Corpo al signore pallido.
“Direi di no… non si può, ormai quel che è fatto è fatto” rispose questi.
“Ma sei proprio idiota però – intervenne di nuovo la vocina riferendosi al Corpo – non è che io mi posso lavare da sola… dovresti essere tu a farmi sparire le macchie magari, che ne so, pentendoti,…non ti pare?”
“Pentirmi io? E di che cosa? Non ho mai ammazzato nessuno io” rispose il Corpo guardando il signore dal viso pallido come a cercare approvazione.
Ma questi pareva concentrato più sui suoi seni floridi che non su quello che stava dicendo.
“Si può ammazzare in tanti modi sai?”. La vocina approfittò della distrazione del signore pallido per continuare la discussione con il Corpo. “Ricordi Giovanni ad esempio?”
“Giovanni… no non me lo ricordo”
“Ti pareva… Giovanni che ti venne a prendere in moto per un week end al mare ricordi? Lo avevi adocchiato in discoteca, bello come il Sole dicesti, un paio di battiti di ciglia e lui era già accanto a te a ballare. Vi siete scatenati tutta notte. Scambio di numeri di telefono sotto casa tua e la buona notte… anche se era già mattina…”
“Ah si si, Giovanni… ma quello hai voluto tu che lo lasciassi…” ricordò tutto ad un tratto il Corpo
“Appunto. Ma tu non lo hai fatto. Io volevo che tu lo lasciassi perché era innamoratissimo di te. Avrebbe dato la vita per te mentre tu ci stavi solo giocando”
“Non è vero che ci giocavo. Mi piaceva davvero Giovanni.”
“Certo – riprese la vocina – ti è piaciuto per quanto? Una settimana? Due? Finché hai scoperto che era un calzolaio…”
“Beh dai – interruppe il Corpo – ti pare che io avrei potuto stare con un calzolaio?” Poi si rivolse al signore pallido: “Anche a lei, le pare? Io con uno squattrinato… Ricco lo volevo”
“E così – di nuovo la vocina – lo hai lasciato e, con quelle stesse parole, lo hai ucciso. E come lui, tanti altri.”
“Già, dici che avrei dovuto chiedere l’estratto conto prima del nome? E’ questo che mi stai dicendo?” disse il Corpo.
La vocina non rispose più. “Missione impossibile” pensava, mentre si sentiva scivolare giù.

Originale e divertente

Che dire? L'idea è carina e sviluppata bene.
Mi sono divertito a leggerlo.
Certo bisognerebbe dirglielo a quella tizia, trovarlo al giorno d'oggi un calzolaio? Ha perso un'occasione.

Francesco Pomponio
www.francescopomponio.it

Freud

Ho l'impresione che questo gustoso raccontino nasconda qualcosa di più profondo. Eh,eh

Apparenza

Scritto per "compito" in un corso di scrittura creativa, con il limite di una pagina, il racconto voleva solo mettere in risalto la superficialità, l'apparenza sulle quali spesso la gente fa le proprie scelte.
Mi sollevarono molte critiche (il corso era frequentato tutto da donne...) dicendomi che non si va all'Inferno solo per un peccato così venale. Ma, ovviamente, non era quello il messaggio...

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Una stanza senza libri è come un corpo senza anima.

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