scrigno

leggere nuoce gravemente all'ignoranza

"Up & down" di Leila Mascano

di Leila Mascano
a volte gli eventi della vita, ripagano torti passati

E così ci ritroviamo, dopo ventun anni. Ne avevo diciotto allora, tu ventitré. Bel ragazzo, asso della squadra locale di rugby, ex idolo del liceo, studente brillante, carriera universitaria fulminea, laurea con centodieci e lode. E gran bastardo.

Piangevo e fuori dai finestrini pioveva. Partivi per il tuo master negli Stati Uniti ( States, as you said in your perfect English with a shade of american accent ) e questo lo potevo capire, quello che non capivo è che me lo dicevi la sera prima della partenza.

Uscivamo la sera, ed eri stato a rinnovarti il passaporto la mattina. Ti accompagnavo agli allenamenti, e due ore prima eri andato a comprarti le valigie. Senza dirmi una parola, perché tra noi era cominciato come un gioco, un gioco " che ci aveva un po' preso la mano", e invece tu dovevi pensare alle cose serie...

Dunque io, noi, la nostra storia, non erano una cosa seria. La mia rabbia era delusione, sconcerto, paura. Te lo gridai, che eri un gran bastardo. Lo schiaffo che mi mandò a sbattere contro il deflettore me lo ricordo ancora. Sarai pure bella, dicesti, ma come te ne trovo cento ad ogni angolo di strada. Questo mi fece molto più male dello schiaffo.

Ed ora mi stai davanti, mentre ti sorrido. Questi ventun anni hanno levigato e perfezionato la mia bellezza, che in tailleur Armani sta dietro la scrivania di questa multinazionale di cui ho scalato le vette, senza aver mai fatto ricorso al suo potere.

Ti sorrido e giocherello col tuo destino fra le mani Perché tu a quarantaquattro anni stai a spasso, Giancarlo e di questo posto hai un bisogno dannato. E io lo so, e continuo a sorriderti e a parlare del più e del meno, (sarà un colloquio informale, ho premesso ) tenendoti sui carboni ardenti, in attesa, pensi, di liquidarti con un " ti faremo sapere, sai, se dipendesse da me..."

Dipende da me, invece, e tu lo sai; questo incontro proprio non te l'aspettavi. Ti ho fatto fare un bel po' d'anticamera, il massimo consentito ad un dirigente degli ultimi piani. Di quelli che hanno diritto alla finestra panoramica, la scultura di Pomodoro e le mele verdi su un piatto d'argento, come raccomandò l'architetto che mi ha arredato l'ufficio. Verde e nero. I miei colori.

Ti sei appesantito, come quasi tutti gli ex sportivi, e i tuoi bei capelli sono un po' più radi. E' la luce smarrita che ti vedo negli occhi che t'invecchia, Giancarlo, altrimenti potrei dire che sei sempre un bell'uomo...

Il mio segretario ti ha fatto entrare. Hai notato che mi circondo, per quello che posso, solo di uomini? E' bellissimo, sai. Mani sconosciute mettono una rosa bianca sulla mia scrivania, scatole di cioccolatini compaiono dal nulla, la mia auto scintilla....e non per servilismo, sai. Mi sono devoti. Eh sì, se osassero mi amerebbero addirittura, e forse qualcuno lo fa. Perché pare che io sia unica. Attenta ai bisogni degli altri. Esigente ma generosa. Una che ricambia i favori.

Anche con te. Quella frase che mi dicesti, che mi ferì tanto, è stata il motore che mi ha spinta a laurearmi ( nemmeno ci pensavo ), a specializzarmi all'estero, a entrare qui dentro per arrivare fin qui.

E dunque il posto lo avrai.

Con questo schiaffo morale ti restituisco lo schiaffo che mi desti. Visto che occupo un posto da uomo, ti dirò con ineleganza, da uomo appunto, che ti salvo il culo, Giancarlo.

Vai in una nostra prestigiosa sede all'estero, non ci rivedremo probabilmente più. Non faccio solo un piacere a te, lo faccio anche alla Società. Come mi ha detto il Presidente, per quel posto ci vuole un tipo duro, deciso, senza troppi sentimentalismi.

Un bastardo, insomma.

O.k, Giancarlo, il posto è tuo.

A volte

A volte, qui nel nord-est, gli eventi si annunciano col sorgere del sole, con fuochi d'artificio contro il cielo, ancora turchino. Io, lì, in attesa che lo spettacolo s'innalzi, che sopravanzi i paralleli fino a Roma, che dia il buongiorno a un'amica.

A ciascuno il suo

Te la sei cercata Giancarlo :-)

Carla
http://cartaecalamaio.splinder.com/

Che donna!

Donna incredibile, che non ha vacillato un solo momento, dando al "bastardo" una lezione.
Scritto benissimo, bravissima l'autrice.

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Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Daniel Pennac

Up & down

Non so cosa possa esserci di più squallido di certe enormi società, in genere multinazionali,con le telecamere che ti sorvegliano fin da quando oltrepassi i cancelli, ed è tutto un gioco di passi, di cartellini che devi appiccicarti addosso, di trafile per poter accedere, di tizi troppo muscolosi vestiti come i commessi di Armani che ti scortano ai piani superiori, di telefoniste troppo truccate che si danno una grande importanza manco fossero ai comandi dell'Enterprise mentre comunque il trucco si scioglie per il clima da serra della hall, tropicalmente umido appunto, per mantenere in vita decine di piante di orchidee,e tutti sorridono come se fossimo su un aereo, ma gli occhi non ridono,anzi ti scrutano freddi, e tutto è studiato fin nei minimi particolari per dare un'impressione di potere, lusso, ricchezza.
La leggera musica che vi accompagna non riesce a soffocare un rumore in lontananaza...oltre le vetrate, i prati inglesi, le siepi curate, oltre i cancelli si agitano gli operai in sciopero.
Nonostante l'aria condizionata si soffoca. Questo ambiente, che ho avuto modo di conoscere, mi ha ispirato il racconto Up & Down.
L'eccezionalità della protagonista è data dal fatto che ha conservato sentimenti umani.

Up & down

Conosco l’autrice di questo racconto. Ho gustato appieno il suo meraviglioso romanzo “Fammi ridere”. Ne ho colto l’eleganza, l’intelligenza, la cultura, la signorilità, l’apertura mentale. Anche da questo breve spaccato di una società che vuole apparire più che essere, da questa larvata denuncia dei mali che angustiano proprio i vertici della nostra società, traspare la sua geniale capacità d’analisi e la sua ineguagliabile abilità di scrittrice arguta e brillante. Non mi stancherò mai di leggere Leila, che mi ha sempre regalato spunti di riflessione conditi da un fascino quasi esotico che solo una donna di gran classe riesce ancora ad emanare.

Ah l'amicizia...

Cosa meravigliosa, l'amicizia...si vede una lucciola, si pensa ad una stella. La lucciola ringrazia, confusa.

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