Bello questo libro, per le tematiche che affronta, ancora molto attuali. Ma oggi non avremmo il coraggio di Jeja Pecoea anche se credo che basti la ribellione di uno per provocare un'eco assordante in tutti gli Italiani. Il problema è che quell'uno, non si è ancora stancato abbastanza.
L'autore ricorda, attraverso Ernesto il protagonista, le lotte operaie, la forza del proletariato e una sorta di odio per la borghesia. Descrive la stagione calda della fabbrica negli anni 70, il fervore di Ernesto, giovane operaio della FIAT che, insieme ai compagni, si batteva per i diritti degli operai. In contrapposizione c'è l'Ernesto adulto che vedrà il cambiamento degli altri, una sorta di retromarcia laddove la ricerca del benessere economico ha fatto da sirena ammaliatrice a discapito anche del destino degli amici.
Un linguaggio ricercato sia nelle descrizioni che nei dialoghi rende il romanzo di non semplice lettura.
Nadia
Per un assaggio del libro clicca sul seguente link:
http://scrignoletterario.it/node/755
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